Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.
La chiesa di San Rocco, così come oggi possiamo ammirarla, è il frutto di un restauro iniziato alla fine degli anni ’70 e in gran parte terminato il 16 agosto 1990, data della riapertura al culto nella Festa liturgica del Santo. La facciata, da completare artisticamente, si presenta al visitatore in tutta la sua imponenza. Gli angoli laterali sono contornati da piccoli blocchi in pietra di Siracusa intervallati da file di mattoni. La parte alta riprende nella struttura del timpano e dei cornicioni lo stile dei templi classici. Il timpano è decorato, così come accadeva per i templi classici appunto, da una grande scultura in alto rilievo (in alcune parti a tutto tondo), realizzata nel 2003 dall’artista scillese Mario Benedetto, che rappresenta San Rocco in mezzo agli appestati. Sotto il timpano sono presenti sette riquadri che ospiteranno altrettanti altorilievi che rappresenteranno le fasi della vita di San Rocco. La parte centrale ospita tre grandi logge rettangolari sorrette, con tutta la parte alta della struttura, da due colonne al centro e due semicolonne nei lati chiuse da un cancello in ferro battuto che compongono l’avancorpo della facciata. Superato il cancello si presenta il grande portone d’ingresso realizzato dall’artista scillese Rocco Focà nel 1885. Questo è suddiviso in otto formelle scolpite, quattro a destra e quattro a sinistra. Tutti e otto i riquadri raffigurano elementi collegati all’iconografia tipica del nostro Santo Patrono, come le conchiglie, la Croce e le iniziali “SR”. Ai due lati dell’avancorpo ci sono due portoncini in castagno, un tempo collocati all’interno della chiesa, anch’essi finemente scolpiti e appartenenti verosimilmente alla stessa mano. L’interno si presenta spazioso e lucente. La struttura, in stile neoclassico, è a navata unica. Ai due lati del portone sono collocati due grandi dipinti, appartenuti al convento dei padri osservanti andato distrutto nel 1908, che raffigurano: quello di destra un miracolo di Sant’Antonio, quello di sinistra San Francesco d’Assisi in Gloria. La parte alta è decorata da una cancellata in ferro battuto, parte della quale (il cancelletto centrale) apparteneva alla vecchia balaustra. Le navate laterali sono suddivise in otto grandi nicchie all’interno delle quali sono collocate: partendo dall’ingresso, nelle prime due i portoni d’accesso laterali; le quattro centrali ospitano altrettanti altari laterali e le ultime due il confessionale a destra e l’organo a sinistra. Le nicchie sono intervallate da sette semicolonne, per lato, con capitello ionico, che sorreggono il cornicione in stile neoclassico. Sulle colonne sono collocate le quattordici tele della Via Crucis del XVII secolo. Il tetto della navata, realizzato ex novo durante i lavori di restauro, è a botte e decorato seguendo lo stile del tetto del presbiterio che è originale. Ospita otto finestre in vetro istoriato e quattro tondi dipinti raffiguranti i Santi titolari delle chiese che un tempo si trovavano nella zona circostante l’attuale chiesa patronale. Partendo dalla zona absidale si tratta di San Giorgio, San Sebastiano, San Marcellino e San Luigi Gonzaga. Tre altari laterali ospitano dipinti che saranno collocati nella futura pinacoteca parrocchiale mentre uno ospita, all’interno di una nicchia decorata a stucco, una piccola statua in legno della Vergine Immacolata. La statua può essere ricondotta all’ambito partenopeo del XVIII secolo e, provvista di corona e Stellario in argento, ha una parrucca di capelli veri. Il pavimento, in marmi policromi, è riccamente decorato seguendo motivi floreali intervallati da grandi rosoni. Alle due estremità della navata, due porte conducono, rispettivamente, alla sacrestia e torre campanaria che, realizzata ex novo, richiama lo stile della facciata, quella di sinistra; e alla cappella dove sono custodite durante l’anno le due statue di San Rocco, quella di destra. Il presbiterio, sollevato rispetto alla navata di due scalini, ospita a sinistra l’ambone in marmo che presenta nei due lati due balaustre finemente decorate. Al centro c’è la Mensa Eucaristica che presenta un paliotto bronzeo in altorilievo che raffigura l’ultima cena realizzato nel 1990 da Carmelo Barbaro. Ai due lati del presbiterio sono collocati due grandi dipinti, delle stesse dimensioni e stile dei due posti accanto al portone d’ingresso, anch’esse appartenute al convento dei Padri Osservanti, che raffigurano Sant’Antonio in venerazione di Gesù Bambino e San Giorgio in venerazione della Vergine Immacolata. Sullo sfondo, maestoso, vi è l’altare maggiore (1872). Questo, in stile neoclassico, è realizzato da pannelli in marmo di diverse varietà. Il tabernacolo è sovrastato da un timpano con cornice in marmo bianco sorretto da quattro colonnette con capitello corinzio. Il tutto sormontato dalla nicchia che custodisce l’antica statua marmorea di San Rocco collocabile tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. La nicchia è contornata da quattro colonne dal tronco in marmo nero e dalle basi e capitelli, di stile corinzio, in marmo bianco. Nella parte alta due angeli in gesso seduti sorreggono dei fasci in ferro con delle candele luminose ricolte verso la Croce che sormonta l’intera struttura e che presenta nella base due teste di cherubino in marmo che sormontano una colomba, anch’essa in marmo, con le ali spiegate, allegoria dello Spirito Santo. Il catino dell’abside è decorato in stucco con cinque serie di rombi che racchiudono rosoni di diversa forma. La parte centrale ospita un coro di angeli con al centro una colomba direttamente collegato alle due grandi finestre in vetro istoriato. Il pavimento dell’abside richiama artisticamente il pavimento della navata e racchiude tra fusti floreali un riquadro all’interno del quale, sormontata da un diadema, vi è la scritta S. ROCCO.
NOTIZIE UTILI
SUPERFICIE AULA: mq 540
POSTI A SEDERE: 200 (in n°40 banchi)
POSTI IN PIEDI: 100
TOTALE POSTI: 300
COME ARRIVARE
Sia per chi proviene da Nord che per chi proviene da Sud dell’Autostrada Salerno–Reggio Calabria, usciti a Scilla, proseguire verso il centro del paese. Percorrere la strada per circa 500 metri: la chiesa si trova sulla sinistra. Sia per chi proviene da Nord che per chi proviene da Sud della SS 18, una volta arrivati a Scilla, proseguire verso il castello (è facile seguirlo perché si vede da entrambe le direzioni). Arrivati in piazza Matrice salire verso il centro. Percorsi circa 300 metri la chiesa compare di fronte.
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