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Santa Croce - Opere custodite

L'Altare Maggiore

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

Questo è in marmo policromo. La mensa altè sorretta da due mensole e ha come decorazione del paliotto una Croce raggiata in altorilievo. La parte altalta è composta dal Tabernacolo in stile neoclassico. Due colonnette a tutto tondo con capitello dorico sorreggono il timpano intagliato. Ai lati altvi sono quattro pannelli, due per lato che terminano con due mensole a voluta in marmo bianco finemente lavorate. Il tutto altè sormontato da un pannello rettangolare con sfondo dorato all’interno del quale sono scolpite a tutto tondo il Cristo in Croce con sulla destra Maria Addolorata e Maria Maddalena e sulla sinistra San Giovanni Evangelista. Infine altdieci candelabri in ottone dorato provvisti di candele luminose, completano la decorazione dell’altare maggiore.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:37 )

 

L'Altare della Santa Croce

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

La navata laterale termina con l’altare della Santa Croce. Questo altè stato realizzato utilizzando marmi antichi restaurati. Due pannelli altdecorati con motivi floreali compongono il paliotto sormontato dal Tabernacolo. Questo, incastonato tra due volute, e composto da due semicolonne con capitello ionico che sorreggono un arco a tutto sesto. La porticina altè in legno dipinto al naturale e raffigura in alto rilievo un Calice sormontato dalla Ss. Eucarestia. L’intera opera è in marmo intarsiato. Il tutto altè sormontato da una vetrina all’interno della quale, sullo sfondo di una tenda rossa, è collocata la Santa Croce. Quest’opera altpregevole è interamente in argento cesellato e sbalzato seguendo un disegno classico e custodisce al suo interno un frammento della altCroce sulla quale venne inchiodato Nostro Signore.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:37 )

 

La Mensa eucaristica

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

La mensa Eucaristica è stata introdotta dalle norme del Concilio Ecumenico Vaticano II. In tutte le chiese costruite prima degli anni ’60 le Mense Eucaristiche sono state realizzate recuperando elementi antichi. Spesso, ad esempio, le Mense sono composte da quelle che furono le colonnette delle vecchie balaustre, altre volte ammiriamo Mense realizzate utilizzando pannelli marmorei originariamente appartenenti ai vecchi pulpiti o, ancora, vennero realizzate utilizzando marmi appartenuti agli antichi altari maggiori. Quest’ultimo altè il caso della Mensa Eucaristica della chiesa della Santa Croce. Questa altè composta da due blocchi rettangolari in marmo che sorreggono la Mensa soprastante. Questi blocchi sono in marmo intarsiato. All’interno altdi uno scudo sormontato da un elmo sono incise delle iscrizioni in latino. Nel pannello di destra l’iscrizione informa che quel blocco apparteneva all’altare della chiesa distrutta dal terremoto del 1783 e che alti fedeli lo traslarono nella nuova struttura. Ma la nuova chiesa non è l’attuale ma quella che venne distrutta dal terremoto del 1908. Questo lo si apprende leggendo le iscrizioni del pannello di sinistra nel quale altc’è scritto che l’altare venne ricomposto nel 1826 a spese della famiglia Gullì e don Francesco Fusco era il parroco reggente della parrocchia.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:38 )

 


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