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San Rocco - Curiosità

San Rocco: potente Avvocato del popolo Scillese

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

Tanti sono i prodigi miracolosi attribuiti dal popolo scillese all’intercessione di san Rocco. Uno in particolare ha davvero dell’incredibile. altL’ultima grande pestilenza che colpì e desolò il Reggino ed il Messinese fu nel 1743. Il morbo pestifero si fermò però ai confini di Scilla che miracolosamente ne fu preservata nonostante gli scillesi intrattenessero quotidiane relazioni con Reggio. Da Scilla partivano infatti giornalmente viveri e soccorsi agli appestati. altInoltre, l’allora Preside della Provincia Domenico Giuseppe Basta risiedeva a Scilla e, attaccato nel 1744 dal morbo pestifero, qui morì e venne sepolto nella cripta della Chiesa del Rosario che si trovava in Piazza san Rocco. Così introdotto il morbo fatale miracolosamente non si propagò. Questo prodigio resta tutt’oggi scientificamente inspiegabile.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:18 )

 

“Santa Rroccu si fici sulu”

altDel presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

Una delle più belle leggende che ruotano attorno alla figura del nostro Santo Patrono è, senza dubbio, quella relativa alla realizzazione della stupenda statua lignea che possediamo. Si narra che gli scillesi alterano desiderosi di possedere una statua di san Rocco più leggera rispetto a quella in marmo che tutt’ora è collocata sull’altare maggiore per poterla portare in processione con più facilità. Un giorno un uomo si presentò all’allora Priore della Confraternita e gli espresse il desiderio di voler realizzare lui la statua. Vi erano delle condizioni, però: bisognava chiuderlo per tre giorni e tre notti nel luogo dove oggi la statua viene riposta dopo i festeggiamenti, senza che nessuno per alcun motivo lo disturbasse. Così fu. Trascorsi i tre giorni, però, l’artista non usciva e dopo aver bussato con vigore senza ricevere alcuna risposta, venne sfondata la porta, temendo il peggio per la sorte del viandante. Con estremo stupore non trovarono lo scultore ma una statua che aveva le sembianze del forestiero che lì era rinchiuso. Fu allora evidente a tutti che quell’uomo in realtà fosse lo stesso San Rocco che volle premiare la sana devozione del popolo scillese omaggiandolo di un così grande dono. altAncora oggi, se si chiede ad uno scillese quale sia stato l’autore della scultura, la risposta sarà “santa Rroccu si fici sulu”. Ovviamente si tratta di una leggenda alla quale, però, se ci si ferma ad osservare il viso della statua e soprattutto gli occhi, diventa davvero difficile non credere…

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:19 )

 

Un progetto mai realizzato

altDel presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

Il terremoto del 1908 distrusse il tetto della chiesa e la facciata, mentre il presbiterio e le spesse pareti laterali rimasero in piedi. Il tetto venne altriparato utilizzando travi in legno e la facciata, ribassata di molto, fu realizzata in cemento armato. La chiesa rimase così fino alla fine degli anni Settanta quando iniziarono i altlavori per la sua ricostruzione. In realtà, per la costruzione post sisma, era stato realizzato un progetto davvero bello che purtroppo altnon venne mai realizzato. Prevedeva una facciata di classico stile barocco–romano con due grandi torri campanarie provviste di orologio meccanico e solare, altun grande portale ed un cornicione con delle iscrizioni sorretto da semi colonne di ordine ionico.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:19 )

 


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