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Carmine - Origini

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.

La chiesa della Madonna del Carmine sorge in luogo della settecentesca chiesa di San Luigi Gonzaga . Quest’ultima era una delle quattro chiese che esistevano nella zona: la chiesa di San Sebastiano in principio dell’attuale piazza San Rocco; la chiesa di San Giorgio in luogo dell’attuale chiesa patronale; la chiesa di San Marcellino nel mezzo dell’attuale via Umberto I - chiamata allora, appunto, via San Marcellino - ed infine la chiesa di San Luigi Gonzaga a termine della via. Per salvaguardare la memoria storica di queste chiese non più esistenti, nel tetto della chiesa di San Rocco sono stati collocati dei tondi dipinti raffiguranti i santi titolari delle stesse . Anche se non sono arrivati ai nostri giorni reperti artistici a testimonianza di questa devozione, tracce di essa si ritrovano nel linguaggio degli scillesi. L’attuale chiesa del Carmine, infatti, è comunemente detta, in vernacolo scillese, di Santa Loia che, tradotto in italiano, significherebbe San Luigi. Distrutta dal terremoto del 1908, la chiesa venne ricostruita in legno e vennero collocati al suo interno - oltre alla statua novecentesca di stile leccese raffigurante la Vergine del Carmine che ha sostituito la più antica oggi custodita nella chiesa di San Giuseppe - gli arredi sacri appartenuti alla chiesa confraternita del Ss. Rosario. In quegli anni precedenti la seconda guerra mondiale, inoltre, assunse particolare importanza la devozione verso San Pasquale.



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