La comunità di Scilla si unisce per festeggiare i quarant'anni di sacerdozio di don Mimmo Marturano. Una bella sorpresa di quelle che lasciano il segno. Dopotutto, i vent' anni spesi con amore e dedizione nella nostra parrocchia nessuno di noi li ha dimenticati e ci hanno dato l'occasione per rinnovare il nostro grazie ad un parroco che ci ha amati e ci ama. Don Francesco ha invitato don Mimmo per celebrare la messa di domenica 27 settembre, giorno della traslazione della statua di San Rocco. In Chiesa la comunità scillese, i seminaristi, di cui don Mimmo è guida spirituale, il rettore del seminario don Sarica, il vice don Gatto, il vicario generale don Iachino, don Foderaro, familiari ed amici hanno accolto con gioia e calore il sacerdote per condividere con lui questa ricorrenza così importante. Commozione e stupore negli occhi di don Mimmo che non nasconde la gioia di essere a Scilla in un giorno per lui così significativo. Scilla, un paese a cui ha dato il cuore e di cui ama ricordare la “magica aurora che scorgeva dalla finestra”. La festa prosegue alla Casa della Carità dove si banchetta insieme e dove le sorprese non finiscono. Qui infatti in maniera del tutto inaspettata arrivano gli auguri di amici lontani ma molto “vicini” a don Mimmo, attraverso lettere che esprimono gratitudine e immenso affetto. Successivamente viene proiettato un video realizzato da Tommaso Briganti, con la collaborazione di persone vicine all'ex parroco, che racconta l'intera vita del sacerdote e attraversa tutti i momenti che hanno segnato la sua vocazione e la sua missione . Testimonianze a voce accompagnate da foto, musiche, immagini ad effetto e frasi profonde hanno raccontato quello che ha rappresentato e rappresenta don Mimmo per la comunità e non solo. Hanno offerto il loro personale ricordo l'ex sindaco di Cardeto, suo paese natio, e i sindaci che si sono susseguiti a Scilla nei suoi vent'anni di attività pastorale. Tutti loro hanno sottolineato la grande umanità del sacerdote e il suo impegno, portato avanti con zelo e passione, nella ricostruzione delle chiese. Le ragazze della casa del fanciullo hanno ricordato don Mimmo come un papà sempre vicino e premuroso e altri parrocchiani, tra cui gli emigrati, hanno raccontato esperienze di vita forti e importanti vissute con lui. Il risultato è il ritratto di un parroco umile, vicino alle persone bisognose non solo di conforto nella preghiera ma di gesti concreti. Un uomo libero che in modo discreto si fa spazio nella vita degli altri, senza mai imporre nulla. Un uomo di grande saggezza e cultura, mai ostentata ma messa silenziosamente a servizio del prossimo. E noi tutti possiamo dire solo  Grazie, grazie a te don Mimmo.

 

Vittoria Nuri

 

 

Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 14 Ottobre 2009 19:17 )