Sono una ragazza di 24 anni e il mio rapporto col Signore penso sia stato simile a quello di ciascun ragazzino che dopo la Prima Comunione e un paio d’anni di catechesi abbandona la parrocchia. Il motivo credo che fondamentalmente sia stato uno: non credevo davvero. Da adolescente ho avuto problemi di salute che mi rallentavano nello studio e non ritenevo la Chiesa fondamentale anzi ero pro-aborto, pro-eutanasia e pro tutto quello che andava contro le logiche ecclesiastiche. Ritenevo ipocriti certi ragionamenti e pensavo che tanto Dio mi ascoltava lo stesso non rendendomi conto che io non ascoltavo Lui.

Circa due anni fa si è temuto in particolare per la mia salute e la mia famiglia stava vivendo dei grossi problemi. Invidiavo le mie amiche, che pensavo avessero più di me. Desideravo il meglio per loro ma mi domandavo perché io non avessi determinate cose e mi compiangevo. Nel luglio 2007 fui trascinata da mia madre a Santa Domenica di Placanica, sede della Madonna dello Scoglio.

Ritenevo quel pomeriggio una grossa perdita di tempo e invece la gioia e la pace che ho provato erano qualcosa di completamente nuovo. Fino ad allora valutavo la mia vita un nulla, cercavo il perché della mia esistenza e mi rendo conto che mi alzavo la mattina ripetendo dei gesti automatici. Se è vero che Maria Immacolata a Scilla ha portato Gesù è vero altrettanto che Maria mi ha portato da Gesù.

Il mio primo desiderio fu quello di confessarmi all’incirca dopo 10 anni. Cominciai ad andare a Messa la Domenica finché il giorno della nostra festa patronale Don Bruno invitò ad inscriversi all’adorazione. Ricordo che la Chiesa era piena di gente ed io ero dietro in piedi. Presi il modulo di iscrizione e lo riempì; quando fu chiesto di andare a depositarlo vicino l’altare io mi incamminai sola (nessun altro si alzò) e mentre camminavo mi sentivo guidata non interessandomi minimamente degli sguardi che erano su di me. Avevo fatto il primo passo. Non sapevo però che Gesù mi avrebbe ripagata mille volte tanto. Così ebbi la mia ora di Adorazione.

La prima volta che andai incontro a Gesù non sapevo cosa fare: infatti io ancora non Lo conoscevo, dovevo imparare a conoscerlo. Mi sentivo persino bloccata nel pregare. Dire il Padre Nostro o l’Ave Maria mi sembrava un pò inutile in quanto io non pregavo da anni e avrei solo enunciato delle formule. Presto però mi resi conto che non dovevo fare niente di particolare se non dire a Lui: io sono qui, fa di me quello che vuoi.

Così andando a trovarLo ogni volta non andavo solo a trovare il mio Signore ma il mio migliore amico parlandogli di me, di quello che andava bene, di quello che andava male con la consapevolezza che Lui sapeva già tutto. Ma oltre questo ciò che mi ha sempre resa felice era quel silenzio in cui il Signore si è fatto riconoscere, quel silenzio in cui dice a tutti: figlio mio, figlia mia sono qui per te non temere.

L’ora di Adorazione passa sempre più in fretta e sono sempre uscita ricaricata malgrado i miei problemi non siano finiti. Non invidio più nessuno. Anche se sembra che molte persone abbiano tutto, io ho avuto la fortuna di conoscere il Tutto. Grazie Gesù, sei stato la mia speranza ed ora sei la mia certezza. Grazie Maria, perché come ogni madre amorevole vuoi il meglio per i tuoi figli. Grazie per avermi fatto aprire gli occhi e avermi portato alla presenza di tuo Figlio, del mio Signore.

Giovanna Rita Briganti

Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Ottobre 2010 09:09 )