Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

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La fama della santità di Francesco era quasi certamente giunta a Scilla quand’egli era ancora in vita. E’ possibile perfino che il Miracolo noto come l’attraversamento dello Stretto di Messina a bordo del mantello abbia avuto Scilla come punto di partenza, ipotesi altsuffragata dal fatto che destinazione del viaggio di Francesco e di un suo seguace doveva essere Milazzo, cosa che scoraggerebbe l’ipotesi di spiagge o porti calabresi più meridionali.
Ad ogni modo, è storicamente accertato che non molti anni dopo la morte del Santo, a Scilla - come pala di un altare laterale della Chiesa arcipretale di Maria Ss. Immacolata - era già presente l’olio su tavola raffigurante il Santo,
successivamente collocato nell’altare laterale dedicato a San Francesco nella chiesa dello Spirito Santo di Marina Grande ed attualmente custodito nella chiesa di San Rocco, in attesa di tornare a Marina. Tale notizia è rinvenibile negli archivi dell’Arcidiocesi reggina, come parte del resoconto che l’Arcivescovo del tempo D’Afflitto fece comporre in occasione della sua visita pastorale del 1594, all’interno del più antico documento oggi custodito negli archivi medesimi.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:20 )