Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

In uno dei due altarini laterali in legno è collocato un dipinto raffigurante la Vergine del Carmelo. L’opera, altun olio su tela, raffigura la Vergine Maria a mezzo busto assisa fra le nubi. La Vergine indossa una veste marrone ed un mantello blu orlato d’oro che le avvolge anche il capo. All’altezza della spalla destra è dipinta ad oro la stella polare. Sulle braccia tiene il Bambino Gesù e dalla mano destra lascia scivolare lo scapolare. Il piccolo altGesù indossa una camicetta lunga stretta agli avambracci da nastrini rossi. Con la mano sinistra tiene il manto della Madre mentre con la destra le accarezza il mento. Entrambi hanno lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Undici teste di cherubini alati fanno da cornice alla parte alta del dipinto. Nella parte inferiore è raffigurato il Purgatorio. Otto altfigure umane implorano la redenzione dei peccati per intercessione della Vergine Maria. In basso alta destra un giovane ritratto a mezzo busto regge una lastra con un iscrizione: “MISERE MINI MEI”. Sotto, il nome del committente e la data dell’esecuzione: “PER DIVOZIONE DI DOMENICO PALADINO ANNO 1828”. Ma osservando altla parte centrale del dipinto si nota subito una stranezza. Si vede la parte inferiore di una figura angelica ritratta di spalle nell’intento di sollevare un’anima che indossa una veste di colore marroncino chiaro. Entrambe le figure si vedono in modo sfocato e non rientrano nel contesto scenico del dipinto. In realtà altle due figure sopra menzionate sono state scoperte durante il restauro effettuato nel 1992 dal compianto professor Demetrio Vakalis, con la collaborazione della figlia. Durante il suddetto lavoro si scoprì che sotto la pellicola pittorica che oggi ammiriamo esiste in realtà un dipinto antecedentemente realizzato che presenta la figura di una Madonna di dimensioni ridotte ritratta a figura intera. Questo avveniva spesso in passato. Gli artisti quando non riuscivano a vendere le proprie opere o quando queste non soddisfacevano le richieste dei committenti, piuttosto che mettere da parte l’opera, recuperavano la tela ridipingendola senza mai distruggere il dipinto precedentemente realizzato.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:20 )