altDel presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

Nel 1750 il canonico scillese Pietro Ingegnere realizzava, su richiesta dei fratelli Giacomo e Nunzio Matrà, una statua raffigurante San Giuseppe. La statua è in cartapesta - in realtà si tratta di tela gessata e legno - e raffigura il Santo Patriarca con in braccio Gesù Bambino. Calcolando l’epoca in cui fu realizzata, ha un’altezza di gran lunga superiore alla media. La base altè suddivisa in tre sezioni: quella inferiore e superiore sono dipinte in argento; quella centrale, dipinta di scuro, reca la data, la firma dell’autore e i nomi dei committenti. Il Santo indossa una veste di color nero che arriva appena sopra le caviglie. Una altcamicetta color bianco-panna si vede nelle maniche e nel colletto. Alla vita c’è una cintola di color marrone bordata d’oro. Un mantello di color marroncino chiaro avvolge la statua nella parte posteriore. Il Gesù Bambino è retto tra le braccia, dai capelli ricci e castani, tiene il braccio sinistro poggiato sul petto del Padre Putativo e con la mano destra benedice l’umanità. Ma altla grande bravura dell’artista si può capire ammirando il volto del Santo. Dai capelli e barba ricci e di color grigiastro ha uno sguardo davvero profondo. Un particolare altè la mancanza di sopraciglie, che attribuisce allo sguardo particolare profondità.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:30 )