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Vita della Comunità
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Ristrutturazione

Ti ricordiamo, Edoardo

Si era già scritto, in merito al progetto di recupero per la Chiesa di San Giovanni, della Convenzione da sottoscrivere, con il Dipartimento Patrimonio Architettonico e Urbanistico (P.A.U.) dell’Università agli Studi Mediterranea di R.C.

Attraverso questa Convenzione l’Università si impegnava ad assistere, in maniera del tutto gratuita, nel progetto di recupero della Chiesa di S.Giovanni, la nostra Parrocchia,  ed accompagnarla nell’opera di ricostruzione ma anche e soprattutto, nell’individuazione di tutte quelle attività progettuali possibili per la manutenzione e recupero delle Chiese di Scilla e di accompagnamento formativo per la loro valorizzazione.
Dietro tutto questo c’éra lui: il Prof. Edoardo Mollica, sconosciuto ai più, mio amico sin dagli anni della mia adesione al Partito Socialista che risale al 1974.  Edoardo, poi, volle diventare scillese a tutti gli effetti comprando, per mio tramite, una casa a Chianalea nel 1984 e dopo pochi anni lì si trasferì .
Il suo aiuto è stato prezioso nel mio impegno amministrativo iniziato nel giugno 1979 e determinante per  la ricostruzione del molo foraneo e chiudere subito quella falla nel Porto aperta dalla mareggiata del 31dic. di quell’anno.
Ancora piu’ prezioso il suo apporto, a proposito della difesa di Chianalea, per sconfiggere i propugnatori delle scogliere e fare finanziare con il suo, quindi nostro amico Ing. Mario Petriccione, allora capo del Genio Civile per le Opere Marittime di RC, nel 1987, il progetto  definitivo di ricostruzione del Porto di Scilla realizzato, poi, per come oggi lo vediamo con il rivestimento in pietra naturale incluso.
Intrecciava la sua attività politica con quella di studioso per poi dedicarsi completamente all’attività accademica.  Era questa il suo alveo  naturale ove trasferì tutte intere, senza mai smarrirsi, le sue enormi sensibilità sociali coniugandole con quel rigore di “intellettuale organico” di gramsciana memoria che trovava in lui una sintesi “alta”da tutti riconosciuta.

Il Prof. crebbe sempre piu’accompagnando la crescita stessa dell’ Università, creando, unitamente ad altri colleghi (Bentivoglio e Gualtieri) che vollero anch’essi trovare casa a Scilla, il Dipartimento PAU.
Innumerevoli le sue pubblicazioni così come i suoi interventi a convegni e seminari e tutte pervase dal suo chiodo fisso: lo sviluppo delle aree interne della Calabria e della Provincia reggina ed in particolare dell’area grecanica così ricca di valori e tensioni che lui voleva rappresentare in positivo.
Coniugava il verbo “recuperare” in tutte le varie forme: suo il sogno incompiuto del Centro di Recupero per i Centri Storici Calabresi (CE.RE.RE) con i vari laboratori da dislocare sul territorio regionale e le innumerevoli attività seminariali e convegnistiche  portate avanti in tutta la Calabria; sua l’iniziativa del recupero della Chiesa-baracca della frazione di Santa Georgia di Scido con il programma europeo LEADER II attraverso il GAL Vate con sede a Palmi.

Ecco perché ci siamo rivolti a lui e le nostre storie si intrecciavano ancora con le comuni sensibilità.
Adesso non c’è più. E’ morto a Polsi, alcuni giorni fa, nel corso di una delle sue innumerevoli attività di divulgazione delle tecniche e del valore aggiunto rappresentato dallo sviluppo locale che vedeva in lui il massimo riconosciuto interprete nel mondo accademico.

Il mondo universitario ha perso la sua punta avanzata sulle strade difficili dello sviluppo e noi di Scilla, un concittadino illustre, anche se adottivo,  un alleato sempre pronto, quando interpellato, a dare il suo aiuto.
Ti ricordiamo Edoardo con affetto perché volevi bene agli amici e ancor di più perché amavi Scilla.

Pietro Bova

 

Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 11 Maggio 2011 06:24 )

 

Salviamo la chiesa baracca di San Giovanni!

Come annunciato a proposito di possibili iniziative di sensibilizzazione alle problematiche legate al recupero dell’antico manufatto ligneo della chiesa-baracca di San Giovanni in Scilla (RC) da lanciare anche attraverso la rete ed i social-networks si è voluto fare coincidere con l’apertura della XIII edizione delle Settimane della Cultura (9–17 aprile) l’impacchettamento dentro un grande lenzuolo di nailon del prezioso edificio sull’esempio dell’artista bulgaro-statunitense Christo e del suo amico Jenne-Claude che dal 26 al 6 luglio di 15 anni fa attirarono oltre 5 milioni di visitatori a visitare il Reichstag di Berlino stendendogli sopra un grande telo biancolegato in più punti ai fianchi  e trasformando così  il palazzo in una opera d’arte.

Il Reichstag di Berlino è la sede del parlamento e del governo tedesco quivi trasferita da Bonn dopo l’unificazione delle due Germanie a seguito della caduta del muro del 1989.

In effetti si trattò di un ritorno poiché tale palazzo fu costruito come sede per le riunioni del parlamento del Reich ed è stato sempre considerato un simbolo di unità per il popolo tedesco.

E dopo quell’evento, così come si auspica nel nostro caso, furono avviati i lavori di ristrutturazione su progetto del grande sir Norman Foster celebre architetto inglese.

La presente iniziativa, il momento in cui viene lanciata, le analogie scelte ed i significati a cui richiamano, le stesse modalità protettive plasticamente rappresentate non possono non coinvolgere nel messaggio lanciato: proteggiamo la Chiesa di San Giovanni!

Perche?

Intanto perché coerente alla pastorale del parroco don Francesco Cuzzocrea  fortemente orientata a rivolgersi agli “ultimi”, i giovani soprattutto, avviando numerose e partecipate iniziative nel sociale e nello sport, e dall’ultima delle  “sue” otto chiese ha iniziato l’attività di valorizzazione e recupero ovviamente fortemente e convintamente  sostenuto da tutti noi;

E’ abbondantemente risaputo che tale chiesa, donata dal Papa Pio X alla popolazione di Scilla in ragione dell’avvertito culto al santo che battezzò Gesù ed anche perché ospitasse i numerosi reperti dell’antica chiesa di Jeracari e diverse opere del vicino convento dei Padri Cappuccini (ben 50 sono state le schede redatte con grande professionalità dal gruppo coordinato da Rocco Panuccio validamente coadiuvato dal Prof. Ciccio Burzomato e dall’esperto Ciccio Sidari), costituisce un raro esempio di “architettura” post-terremoto unica nel suo genere non solo e non tanto perché la più grande delle due o tre baracche “all’inglese” rimaste nel mondo, si ritiene, e con transetto, quindi a croce latina, ma per le particolari modalità costruttive in corso di indagine che si estrinsecano anche nelle forme e nell’originale disegno della capriata;

Appuntamento religioso ma anche culturale. E la nostra Parrocchia si vuole sempre più legare a questi importanti momenti promossi dal superiore Ministero, così per come fatto in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio celebrate il 25 e 26 Novembre dello scorso anno: In questi 9 giorni, in tutta Italia, i cittadini possono fare visita gratuitamente a musei, pinacoteche, aree archeologiche, archivi e biblioteche  a mezzo di ben 2500 appuntamenti tutti coordinati dal Ministero ai Beni Culturali, quindi fari puntati sulla cultura, e noi desideriamo destare l’attenzione del mondo, nel ricordo di quelle tragiche giornate del sisma danon rimuovere mai, su questa chiesetta-baracca, ma così grande nei suoi pregnanti significati di fede, invitando tutti a visitarla testimoniando così la vicinanza agli sforzi in atto;

Non troviamo, al mondo, come nel Palazzo del  Reichstag mirabilmente recuperato e rifunzionalizzato dal Foster, (la visita al palazzo con la sua terrazza panoramica e la sua famosa cupola-lanterna è considerata un must) altro episodio di architettura così fortemente rappresentativo di unità: quella di cui tutti e soprattutto i cristiani nel mondo e noi cattolici nella nostra piccola ma “troppo e immotivatamente complessa” comunità parrocchiale abbiamo bisogno. Fa pure “chic” un ideale ponte con questa città con cui potrebbe pure, la nostra comunità, gemellarsi nel contesto di quel corridoio Berlino-Palermo, spina dorsale del programma di sviluppo della rete trans europea dei trasporti che percorre verticalmente l’Italia e che passa da Scilla e, con il ponte dopo, verso la Sicilia;

Avvolgerla in un telo in plastica non significa solo volerla difendere dalle piogge oramai si spera sempre più rare, in attesa dei sospirati lavori, ma abbracciarla tutti assieme in un caldo tepore che, non lo vogliamo nascondere, nasce pure dall’esigenza tecnica di far asciugare prima dei trattamenti a cui sottoporre il legno, con l’aumentata temperatura interna depurata dalla componente di umidità, le umide tavole dalle inclemenze invernali;

  

  

  

Si ringraziano le seguenti ditte che, in maniera del tutto gratuita, con il coordinamento tecnico-operativo del geom. Domenico Sgroi hanno consentito l’effettuazione delle varie operazione di lavoro:

De Lorenzo Francesco costruzioni Edili- Scilla;

Car Trasporti del Dott.Carnovale – Gerocarne;

Icos Lombardia (Pugliese ) – Milano;

Cossi Costruzioni- Sondrio;

Iecko Tecnosonda – Lamezia Terme.-

Pietro Bova

 

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 22 Aprile 2011 05:49 )

 

Verso la ricostruzione della Chiesa di San Giovanni

Con questo scritto, si vuole rendere partecipi, del lavoro fin qui svolto relativo alla tutela e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Parrocchia, e delle ultime novità, gli utenti della rete che si affacciano a visitare il nostro sito.

Sabato 2 Aprile 2011, presso la Chiesa di S. Giovanni, si è svolto l’atteso incontro tra il Gruppo Parrocchiale Beni Culturali coordinato dallo scrivente, attivo in Parrocchia con una intensa attività a supporto delle scelte del Parroco in ordine alla difesa e valorizzazione del patrimonio culturale e storico-artistico, ed il progettista dell’intervento di recupero sulla chiesa di S.Giovanni Arch. Mimma Currò affiancata dal consulente dott.ssa Alessia Bianco dell’Università Mediterranea, Dipartimento PAU, per fare il punto dello stato dell’arte relativo alla progettazione dell’intervento di recupero dell’immobile. Era presente, introducendo l’incontro, il Parroco don Francesco Cuzzocrea e la quasi· totalità dei componenti il Gruppo.

A causa delle specificità rilevate e delle esperienze implementate in episodi analoghi (episodio della ricostruzione della Chiesa omologa di Santa Georgia in Scido), la parrocchia di Scilla, per la progettazione e la realizzazione del manufatto ligneo, si è convenzionata con l’Università di RC, dipartimento PAU, che si è impegnata a fornire, a titolo completamente gratuito, assistenza e competenze alla parrocchia medesima.

Attraverso l’incontro si è potuto dare luogo ad un interessante trasferimento di competenze tra le parti che determinerà effetti certamente positivi sulla puntualità degli interventi progettuali previsti. L’impegno dei progettisti-consulenti è stato quello della presentazione della versione definitiva del progetto entro 10-15 giorni per poterlo presentare agli organismi competenti per Il rilascio delle autorizzazioni previste per legge.

La parrocchia, intanto, grazie all’apporto degli stessi progettisti che hanno prodotto le relative progettazioni preliminari, ha rivolto istanza di contributo ai sensi della LR n. 21 del 12.04.1990 sul finanziamento delle opere di culto, alla Regione Calabria Assessorato ai Lavori Pubblici, (scadenza 31.03.2011) richiedendo appositi fondi per la Chiesa di San Giovanni oltre che per le chiese di San Rocco, S.Croce e S.Giuseppe per complessivi € 615.675,32. In pari data il Comune con attività concertata, avanzava istanza alla Regione Calabria per 300.000,00 euro per la Chiesa Madre.

Intanto prosegue l’attività dei gruppi impegnati nella raccolta dei fondi tra i cittadini di Scilla che, ad oggi, ha determinato la raccolta di ben € 22.500,00 sui € 92.361,49 previsti di cui € 70.278,06 di soli lavori. Come è dato vedere dalle cifre la forbice tra raccolta e progetto è ancora ampia ma va sempre più emergendo significativamente l’attaccamento della popolazione a tale “baracca” in legno dove, a seguito dell’attività di censimento delle opere d’arte avviata, si sono rilevati ben 50 oggetti di indubbio interesse storico-artistico!

Tale chiesa è stata donata da Papa Pio X alla popolazione di Scilla colpita dal sisma del 1908 e, tranne un improvvido intervento di ricostruzione della facciata ricostruita in muratura, conserva intatte diverse specificità che la rendono un unicum nel panorama degli edifici-baracche post-terremoto e la sola esistente con transetto, quindi assolutamente da preservare dal degrado incombente.

Vi è da dire, altresì, che per tale edificio è stata avanzata istanza di riconoscimento di interesse storico-artistico, in istruttoria presso gli uffici della Curia prima del definitivo riconoscimento della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici, ai sensi del Decreto Lgs n. 42 del 22.1.2004 (Codice dei Beni Culturali). Dopo l’emissione dell’apposito decreto Scilla potrà fregiarsi di una altra gemma “certificata”.

Il passo successivo sarà la presentazione del progetto definitivo e delle modalità di intervento in power-point sia ai gruppi impegnati per i lavori di recupero della chiesetta in legno, che alla comunità parrocchiale e, quindi, alla popolazione tutta,· durante una significativa cerimonia che sarà organizzata entro questo mese in cui il parroco firmerà la convenzione con l’Università che viene considerata, di fatto, già operativa.

Una volta ottenute le autorizzazioni richieste, si spera prima di questa estate, raccolta fondi permettendo, si potrà passare alla vera e propria fase operativa con l’installazione del cantiere dei lavori. Ovviamente, é un lavoro in progress poiché sono presenti alcune variabili non strettamente prevedibili come quella della raccolta delle somme, tra privati e pubblico, che siano sufficienti per consentire l’avvio dei lavori in relativa tranquillità, nel senso che le opere previste vengano portate a termine. Si spera non solo nella fattiva collaborazione dei fedeli e della popolazione tutta, per l’indubbio taglio culturale e di rafforzamento dei processi identitari a cui rimanda l’Intervento de quo, ma anche della risposta degli Enti Locali e della Regione alle richieste di contributo avanzate.

Altre forme di finanziamento si stanno studiando, e probabilmente mettendo in cantiere a presto, come una raccolta di fondi attraverso i social network con una idea innovativa proposta da Mimmo Sgroi, sponsorizzazioni e coinvolgimento di fondazioni bancarie.

Ovviamente si spera, oltre che nelle entrate derivanti alla parrocchia dai fondi relativi al 5x1000 su cui bisognerebbe insistere molto nei confronti del cittadino-contribuente, nell’imminente adempimento fiscale, affinchè apponga la firma e il codice fiscale della nostra parrocchia 80013150802 nell'apposito spazio dei modelli CUD, UNICO e 730, anche nel …benefattore che in forma riservata o palese, considerato la serietà degli intenti e la qualità del processo intrapreso dimostrato dal un rapporto ad hoc con l’Università Mediterranea per il recupero di tale importante manufatto ligneo, possa determinare con la consistenza di eventuale lascito apporti significativi al progetto intrapreso dalla comunità Parrocchiale.

Tra le fonti di finanziamento perseguite dalla Parrocchia, e di cui ne ha pieno diritto ai sensi dell’Art 7 della L.R. 21/90 citata, non può essere sottaciuta quella derivante dall’accantonamento, in suo favore, di una percentuale, oscillante dal 10 al 30%, dei fondi incassati dal Comune a valere sul pagamento, da parte dei cittadini, degli oneri di urbanizzazione che, a causa delle ben note difficoltà di bilancio che nascondono, a dir il vero, la generale e diffusa incuria nella gestione delle risorse pubbliche, mai il Comune di Scilla ha versato alla Parrocchia pur se dovuti per legge.

Nel corso di apposito partecipato incontro con il Sindaco nel mese di gennaio scorso, maturato a seguito nostra richiesta nell’ambito della sensibilizzazione degli enti sulla necessità di intervenire sui cornicioni della nostra Chiesa Madre, avevamo avanzato la semplice richiesta della sola quantificazione del debito fin qui maturato dal Comune nei confronti della Parrocchia. Ciò al fine di non ingenerare, ove la richiesta fosse, viceversa e come nei nostri diritti, di pretese finanziarie, visto il periodo pre-elettorale, possibili strumentalizzazioni di parte, su remoti supposti tentativi di mettere in difficoltà chicchessia. Quantificazione che, ancora, molto stranamente, attendiamo: si ha paura, mi domando, della verità dei numeri? E bene chiarire che la Parrocchia ha diritto alla verità, per come dettano i documenti dei vescovi e dello stesso pontefice, ed a ricevere quelle somme non intende rinunciare perchè è un diritto di tutta popolazione di ogni colore politico, viste le stesse attività stimolate in ogni settore e con successo (vedi grande partecipazione all’inaugurazione del campo sportivo ripulito) applicando il principio delle competenze e di sussidiarietà rovesciato per come erroneamente si usa da queste parti.

Da quella data aspettiamo pure di sapere a quanto ammonta e se ci verrà concesso apposito contributo della Provincia finalizzato ad interventi sulla Chiesa Matrice: una risposta che, anche su questo fronte, a giudicare dal ritardo, aspetteremo invano. "Mi sembra strano che il solo anno che ci siamo rivolti al Sindaco per un contributo noi non otteniamo niente quando, in precedenza, avevamo ottenuto contributi di € 2.000,00 per il 2009  e di € 6.000,00 per il 2010.

Piccole cose, certo! Ecco perchè avevamo chiesto al sindaco di fare la voce grossa, per reclamare,  con la scusante del pericolo dei cornicioni di cui x giorni si è occupata la stampa, un consistente contributo per tutta la chiesa e da poter utilizzare anche per sistemare il salone parrocchiale dove anche l'impianto elettrico non è a norma e la sala non agibile e magari, anche, per il futuro museo da fare nella stessa chiesa! Esistiamo o no per la Provincia a fronte di centinaia di milioni di contributi elargiti annualmente? L'attenzione di questi enti é rapportata alla bellezza ed importanza dei centri o, invece, non é guidata da altre logiche?  Sarebbe un bell'esempio di democrazia che lo stesso sindaco avvertisse la sensibilità, e chiunque in un paese normale lo farebbe, di rispondere in diretta ai quesiti ed alle argomentazioni poste, su queste stesse pagine del sito visto che non è un giornale di partito ma essendo della parrocchia é anche il suo, portandoci qualche bella sperata notizia in ordine al finanziamento della Provincia di cui a tutti, io per primo, ci farebbe piacere rendere merito. Certo, c'è la strada della Regione, ma quello è tutt'altro discorso... E la Parrocchia con il suo parroco non e solo quella che ospita a convegni e invita a presenziare a manifestazioni ed inaugurazioni ma anche questa.

Chiudendo questa riflessione e riprendendo l'informativa su S.Giovanni l’Intendimento del coordinamento delle iniziative e delle attività tecniche è quello di avviare i lavori subito dopo le festività di S. Rocco per essere conclusi, almeno per il manto di copertura e le opere esterne, prima del mese di novembre ovviamente 2011.

Non si mancherà di dare corpo ad ogni iniziativa utile e sforzo necessario per ridonare alla comunità di Scilla questo gioiello d’arte lignea e di pregnante spiritualità nell’intento di fare rivivere antiche, e si spera mai sopite, consuetudine liturgiche (Tredicina e Novena ) legate al culto dei santi Antonio e Giovanni.

Ogni iniziativa, però, per quanto importante, ove non venisse accompagnata dal manifesto interesse della stragrande maggioranza dei fedeli e dai giovani soprattutto, che, quantomeno quelli piu sensibili,· dovrebbero avvicinarsi a questo gruppo parrocchiale composto dai vari Rocco Panuccio, Ciccio Sidari, Ciccio Burzomato Costantino Alfonzetti, Angela Scarano, Alessandro Delorenzo, Peppe Fontana, Francesco Picone ai quali speriamo se ne aggiungano in modo “organico” tanti altri ad iniziare da Placido Cardona, a Mimmo Sgroi e Giovanni Pirrotta , rischia di alimentare nuove solitudini e rinnovati sensi di angoscia, frustrazioni, e di impotenza ruotanti attorno all’eterno dilemma se impegnarsi su queste tematiche a Scilla, anche in ambito ecclesiastico, sia perfettamente inutile o meno.

Pietro Bova

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 11 Aprile 2011 23:26 )

 

Lettera ai fedeli Scillesi emigrati sulle necessità delle nostre Chiese


Carissimi Scillesi,

anche se da molto tempo siete residenti all’estero il vostro cuore di certo è legato a questa benedetta terra di Scilla. Vi scrivo come parroco di questa Comunità per condividere, come avviene in ogni famiglia, le gioie e le preoccupazioni e chiedere anche a voi un aiuto per ristrutturare le nostre chiese.

Le nostre chiese, icone dell'unica Chiesa di Cristo, sono spazi di preghiera e di accoglienza, gemme preziose ripiene di inestimabile patrimonio artistico, incastonate nei borghi e nei quartieri della nostra Scilla. Ciascuna di esse racconta la sua storia ma tutte insieme testimoniano la profonda essenza religiosa dei suoi abitanti che, nei secoli, hanno fatto ogni sforzo con tenacia incredibile per edificarle, ricostruirle e adornarle. Prezioso e significativo infatti è stato da sempre il contributo degli Scillesi, come anche ha ricordato il 16 agosto u.s., con le lacrime agli occhi, il carissimo confratello Don Mimmo Marturano in occasione del XX anniversario dell’inaugurazione della Chiesa di San Rocco dopo la ricostruzione avvenuta con i sacrifici di tutti e particolarmente di voi Scillesi residenti all’estero.

Fin dall’inizio del mio mandato,  avvalendomi di generosi e competenti collaboratori, ho avviato diverse iniziative e, tra queste, grazie alla disponibilità di numerosi tecnici locali, un lavoro scrupoloso e attento sul prestigioso valore e sulle criticità delle chiese di Scilla attraverso cui è stato accertato un fabbisogno, per la loro sistemazione,  di oltre un milione di euro di cui circa 400.000 di sole opere urgenti così come illustrato dettagliatamente in una sintesi dal titolo “Le nostre chiese… belle ma fragili”.

         Ho continuamente segnalato le numerose esigenze delle nostre chiese sia alla Diocesi che ai vari enti pubblici e privati incontrandomi pure con il Presidente della Provincia, l’Assessore Reg.le ai LL.PP. e ottenendo diversi finanziamenti: dalla Regione € 180.000,00 per il completamento  architettonico-funzionale e adeguamento alle norme vigenti del Salone Parrocchiale; dalla Provincia € 2.000,00 per la Chiesa di S.Rocco, € 1.000,00 per la Chiesa di S.Giuseppe e € 1.000,00 per la Chiesa dello Spirito Santo; dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali € 400.000,00 per le opere di restauro interno della Chiesa dello Spirito Santo, recentemente annunciato dal Soprintendente Arch. Roberto Banchini  nel corso di un ben riuscito Convegno da noi organizzato nella stessa Chiesa il 26 settembre scorso.

           Il Comune di Scilla dovrebbe erogare diverse annualità degli oneri di urbanizzazione. Detti arretrati, (2006-2007-2008-2009) unitamente alla quota del 2010, sarebbero in questo momento quanto mai essenziali a coprire, in parte,  le ingenti spese, urgenti ed indifferibili, per la messa in sicurezza delle nostre chiese. Assieme al Sindaco stiamo anche studiando la possibilità di garantire l’apertura regolare e la fruizione turistica delle nostre chiese ed in tal senso una prima esperienza è stata realizzata quest’anno in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale.  Altri aiuti ci aspettiamo dalla Provincia e dalla Regione ma le criticità sono molte, costituendo occasione di pericolo per la pubblica incolumità come nel caso della torre campanaria e dei cornicioni pericolanti della Chiesa Matrice. Priorità costituiscono la fusione e il ripristino della campana più grande, lesionata dopo il crollo di qualche anno fa; l’impermeabilizzazione e pavimentazione della balconata e la facciata da ultimare senza la quale il nostro Duomo rimarrebbe colpevolmente incompleto. Stiamo anche lavorando, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, per la progettazione e la creazione del Museo Parrocchiale e stiamo interagendo con la Provincia per la messa in sicurezza e la sistemazione dell’area a verde tra la canonica ed il costone roccioso che sostiene il Castello.  

Come sapete vi sono problemi derivanti dall'umidità di risalita, dalle infiltrazioni di acqua e danni ai cornicioni nella Chiesa di S.Rocco ove pure sono stati eseguiti diversi lavori: riposizionamento della balaustra a destra dell’ambone, restauro e tinteggiatura interna, revisione del sistema di illuminazione, restauro portone di via Umberto I°, restauro del celebre Portone d’ingresso realizzato dal maestro Rocco Fucà, il restauro delle porte laterali; entro breve contiamo anche di completare i locali sovrastanti la sacrestia consegnando a tutta la Comunità un salone polivalente per le attività pastorali e di aggregazione giovanile.

Nella Chiesa di S.Giuseppe abbiamo restaurato il portone d’ingresso e dotato l’aula liturgica di artistici organi illuminanti in ferro battuto. Ma occorre ancora restaurare la facciata in stato di degrado e isolare con urgenza la parete laterale dell’aula ed i locali sacrestia dalla via prof. De Marco a causa di grave umidità che rischia di compromettere irreparabilmente i lavori di restauro interni; occorre inoltre sostituire il massetto di copertura dell’avancorpo salvaguardando così le antiche volte a crociera dalle acque meteoriche.

La Chiesa di Porto Salvo necessita la messa in sicurezza delle cripte e la sistemazione dei resti dei defunti, il ripristino della cancellata artistica nella piazzetta,  la messa a norma dell’impianto elettrico e il ripristino della copertura sovrastante la  scalinata di collegamento tra le vie Zagari e Grotte per impedire danni derivanti dalle infiltrazioni di acqua, nonché la riparazione del tetto della sacrestia e il ripristino del sistema di raccolta delle acque. Abbiamo provveduto in questi giorni a tinteggiare l’abside, mentre il portone è stato restaurato nell’ottobre scorso.

Anche la Chiesa del Carmine necessita diversi interventi di manutenzione e ripristino della copertura e del sistema di raccolta delle acque.  

Quest’anno siamo anche intervenuti nella Chiesa della Santa Croce in Favazzina con dei lavori urgenti di riparazione della copertura a causa di infiltrazioni d’acqua piovana e, grazie all’intervento comunale, abbiamo eliminato il pericolo di caduta cornicioni e consentito l’apertura al culto che era stata interdetta l’anno scorso dai VV.FF. Occorre però una ristrutturazione completa al fine di eliminare le infiltrazioni, salvaguardare le strutture esposte ed evitare ulteriori deterioramenti.

La Chiesa di San Giovanni necessita di un intervento urgente quantificato in circa € 80.000,00 per l’imminente rischio di crollo strutturale a cui è soggetta. Tale Chiesa rappresenta una delle poche tipologie di chiesa-baracca presente sul territorio calabrese e testimone dei tragici eventi sismici del 1908. Da essa dunque abbiamo dato avvio all’inventario dei beni/oggetti sacri, catalogando ben 70 oggetti di notevole valore storico-artistico. Inoltre a detto tempio in legno è intimamente legato il culto di S. Antonio e S. Giovanni Battista ma anche è molto utile pastoralmente per incontri di catechesi e di preghiera con i giovani, trovandosi al centro del quartiere più popolato di Scilla e per la sua favorevole conformazione.

Da quanto descritto fin qui certamente avrete colto il fermento e il forte impegno mio personale e delle famiglie di questa comunità per salvare e ristrutturare le nostre amate chiese. Tanto che da qualche mese è partita una libera sottoscrizione mensile tra i fedeli residenti a Scilla e si è costituito un Comitato per la raccolta dei contributi. Vogliamo dunque parteciparvi questa iniziativa e tenervi presenti al di là delle distanze fisiche, considerandovi parte di noi stessi.   

Concludo augurandomi che il grande sforzo e la passione che abbiamo tentato di esprimere, sia pure in modo non esaustivo in queste righe, raccolga non solo la più grande solidarietà ma sia soprattutto un segnale e un incoraggiamento per realizzare, con l’aiuto di tutti, e particolarmente attraverso l’Adorazione Eucaristica Perpetua che mi auguro possa incrementarsi, la piena comunione spirituale e sociale della nostra gente. L’intervento sulle chiese infatti non avrebbe senso se non accompagnato dalla nostra costante riflessione sul suo significato e sull’impegno che ci attende insieme come comunità.Vi sarei grato se oltre al vostro contributo economico poteste inviarci anche un vostro gradito saluto (per posta o per e-mail) e una affettuosa parola di incoraggiamento da leggere in chiesa. Inoltre se poteste inviarci una foto della vostra famiglia saremmo lieti di realizzare un album delle famiglie scillesi da conservare in parrocchia ed eventualmente pubblicare sul nostro sito. Vi ringrazio di cuore e vi benedico per quanto potrete fare. Anche poco ma fatto con amore è già un grande dono.

Scilla, lì 23-10-2010

 

 

Il Parroco

 

 don Francesco Cuzzocrea

 

 

 

COMITATO PRO-CHIESE ABSTRACT COORDINATE

 

 

Ultimo aggiornamento ( Sabato 24 Settembre 2011 21:34 )

 

Lettera agli Scillesi per le Chiese


Carissimi fedeli,
le nostre chiese, icone dell'unica Chiesa di Cristo, sono spazi di preghiera e di accoglienza, gemme preziose ripiene di inestimabile patrimonio artistico, incastonate nei borghi e nei quartieri della nostra Scilla.

Ciascuna di esse racconta la sua storia ma tutte insieme testimoniano la profonda essenza religiosa dei suoi abitanti che, nei secoli, hanno fatto ogni sforzo con tenacia incredibile per edificarle, ricostruirle e adornarle. Prezioso e significativo infatti è stato da sempre il contributo degli Scillesi, come anche ha ricordato il 16 agosto u.s., con le lacrime agli occhi, il carissimo confratello Don Mimmo Marturano in occasione del XX anniversario dell’inaugurazione della Chiesa di San Rocco dopo la ricostruzione avvenuta con i sacrifici di tutti e particolarmente degli emigrati Scillesi.

Mi rivolgo dunque timidamente a voi, carissimi fedeli Scillesi, sostenuto e incoraggiato da questa nostra storia di impareggiabile e generoso slancio, per condividere, come avviene in una famiglia, le gioie e anche le preoccupazioni e chiedere ancora un aiuto.

Fin dall’inizio del mio mandato, avvalendomi di generosi e competenti collaboratori, ho avviato diverse iniziative e, tra queste, grazie alla disponibilità di numerosi tecnici locali, un lavoro scrupoloso e attento sul prestigioso valore e sulle criticità delle chiese di Scilla attraverso cui è stato accertato un fabbisogno, per la loro sistemazione, di oltre un milione di euro di cui circa 400.000 di sole opere urgenti: avrò il piacere di consegnarvi al più presto una sintesi dal titolo “Le nostre chiese… belle ma fragili” che proverà a dare l’idea dello “stato dell’arte”, riconducibile tutto alla non più procrastinabile esigenza di intervenire a salvaguardia di queste otto chiese-museo del territorio scillese.

Ho continuamente segnalato le numerose esigenze delle nostre chiese sia alla Diocesi che ai vari enti pubblici e privati incontrandomi pure con il Presidente della Provincia, l’Assessore Reg.le ai LL.PP. e ottenendo diversi finanziamenti: dalla Regione € 180.000,00 per il completamento architettonico-funzionale e adeguamento alle norme vigenti del Salone Parrocchiale; dalla Provincia € 2.000,00 per la Chiesa di S.Rocco, € 1.000,00 per la Chiesa di S.Giuseppe e € 1.000,00 per la Chiesa dello Spirito Santo; dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali € 400.000,00 per le opere di restauro interno della Chiesa dello Spirito Santo, recentemente annunciato dal Soprintendente Arch. Roberto Banchini nel corso di un ben riuscito Convegno da noi organizzato nella stessa Chiesa il 26 settembre scorso.

Il Comune di Scilla dovrebbe erogare diverse annualità degli oneri di urbanizzazione. Detti arretrati, (2006-2007-2008-2009) unitamente alla quota del 2010, sarebbero in questo momento quanto mai essenziali a coprire, in parte, le ingenti spese, urgenti ed indifferibili, per la messa in sicurezza delle nostre chiese. Assieme al Sindaco stiamo anche studiando la possibilità di garantire l’apertura regolare e la fruizione turistica delle nostre chiese ed in tal senso una prima esperienza è stata realizzata quest’anno in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale. Altri aiuti ci aspettiamo dalla Provincia e dalla Regione ma le criticità sono molte, costituendo occasione di pericolo per la pubblica incolumità come nel caso della torre campanaria e dei cornicioni pericolanti della Chiesa Matrice. Priorità costituiscono la fusione e il ripristino della campana più grande, lesionata dopo il crollo di qualche anno fa; l’impermeabilizzazione e pavimentazione della balconata e la facciata da ultimare senza la quale il nostro Duomo rimarrebbe colpevolmente incompleto. Stiamo anche lavorando, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, per la progettazione e la creazione del Museo Parrocchiale e stiamo interagendo con la Provincia per la messa in sicurezza e la sistemazione dell’area a verde tra la canonica ed il costone roccioso che sostiene il Castello.

Come sapete vi sono problemi derivanti dall'umidità di risalita, dalle infiltrazioni di acqua e danni ai cornicioni nella Chiesa di S.Rocco ove pure sono stati eseguiti diversi lavori: riposizionamento della balaustra a destra dell’ambone, restauro e tinteggiatura interna, revisione del sistema di illuminazione, restauro portone di via Umberto I°, restauro del celebre Portone d’ingresso realizzato dal maestro Rocco Fucà; entro breve contiamo anche di avviare, con l’aiuto di volontari, il restauro delle porte laterali, il completamento dei locali sovrastanti la sacrestia consegnando a tutta la Comunità un salone polivalente per le attività pastorali e di aggregazione giovanile.

Nella Chiesa di S.Giuseppe abbiamo restaurato il portone d’ingresso e dotato l’aula liturgica di artistici organi illuminanti in ferro battuto. Ma occorre ancora restaurare la facciata in stato di degrado e isolare con urgenza la parete laterale dell’aula ed i locali sacrestia dalla via prof. De Marco a causa di grave umidità che rischia di compromettere irreparabilmente i lavori di restauro interni; occorre inoltre sostituire il massetto di copertura dell’avancorpo salvaguardando così le antiche volte a crociera dalle acque meteoriche.

La Chiesa di Porto Salvo necessita la messa in sicurezza delle cripte e la sistemazione dei resti dei defunti, il ripristino della cancellata artistica nella piazzetta, la messa a norma dell’impianto elettrico e il ripristino della copertura sovrastante la scalinata di collegamento tra le vie Zagari e Grotte per impedire danni derivanti dalle infiltrazioni di acqua, nonché la riparazione del tetto della sacrestia e il ripristino del sistema di raccolta delle acque. Provvederemo in questi giorni a tinteggiare l’abside, mentre il portone è stato restaurato nell’ottobre scorso.

Anche la Chiesa del Carmine necessita diversi interventi di manutenzione e ripristino della copertura e del sistema di raccolta delle acque.

Quest’anno siamo anche intervenuti nella Chiesa della Santa Croce in Favazzina con dei lavori urgenti di riparazione della copertura a causa di infiltrazioni d’acqua piovana e, grazie all’intervento comunale, abbiamo eliminato il pericolo di caduta cornicioni e consentito l’apertura al culto che era stata interdetta l’anno scorso dai VV.FF. Occorre però una ristrutturazione completa al fine di eliminare le infiltrazioni, salvaguardare le strutture esposte ed evitare ulteriori deterioramenti.

Ecco perché, fiducioso, ho deciso di sollecitare la vostra collaborazione, e, grazie ad un comitato spontaneo di fedeli (in basso trovate l’elenco completo per zona), avvieremo una libera sottoscrizione per le chiese di Scilla, così come mi rivolgerò, nel solco di consolidata tradizione, agli emigrati scillesi e in particolare alle comunità residenti in USA e in Canada.

Un aiuto mirato ci aspettiamo dall’intera categoria imprenditoriale e soprattutto dagli operatori commerciali e turistici ai quali ci rivolgeremo in maniera specifica.

Inizieremo dalla Chiesa di San Giovanni per l’imminente rischio di crollo strutturale a cui è soggetta. Tale Chiesa rappresenta una delle poche tipologie di chiesa-baracca presente sul territorio calabrese e testimone dei tragici eventi sismici del 1908. Da essa dunque abbiamo dato avvio all’inventario dei beni/oggetti sacri, catalogando ben 70 oggetti di notevole valore storico-artistico. Inoltre a detto tempio in legno è intimamente legato il culto di S. Antonio e S. Giovanni Battista ma anche è molto utile pastoralmente per incontri di catechesi e di preghiera con i giovani, trovandosi al centro del quartiere più popolato di Scilla e per la sua favorevole conformazione. Si sono svolti, anche con la presenza del responsabile dell’Ufficio Tecnico Diocesano, approfonditi sopralluoghi tecnici che ne hanno certificato l’assoluta inagibilità; altri sono in corso di svolgimento nel tentativo di pervenire ad una progettazione che consenta di tramandare quell’immobile, nonostante i danni irreparabili, così com’ è senza stravolgerlo. La questione è stata oggetto di confronto sia nel Consiglio Pastorale sia nel Consiglio per gli Affari Economici ed entrambi sono stati unanimi nel proporre un’iniziativa di pubblica sottoscrizione a sostegno di questa necessità, quantificata in circa € 80.000,00. L’iniziativa si svolgerà con la massima onestà e trasparenza e periodicamente vi sarà offerto un aggiornamento dettagliato.

Concludo augurandomi che il grande sforzo e la passione che abbiamo tentato di esprimere, sia pure in modo non esaustivo in queste righe, raccolga non solo la più grande solidarietà ma sia soprattutto un segnale e un incoraggiamento per realizzare, con l’aiuto di tutti, e particolarmente attraverso l’Adorazione Eucaristica Perpetua che mi auguro possa incrementarsi, la piena comunione spirituale e sociale della nostra gente. L’intervento sulle chiese infatti non avrebbe senso se non accompagnato dalla nostra costante riflessione sul suo significato e sull’impegno che ci attende insieme come comunità.

Vi ringrazio di cuore e vi benedico per quanto potrete fare. Anche poco ma fatto con amore è già un grande dono.

Il Parroco
don Francesco Cuzzocrea

COMITATO PRO-CHIESE ABSTRACT COORDINATE

Ultimo aggiornamento ( Sabato 16 Aprile 2011 00:07 )

 
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