Due giornate ricche di commemorazioni quelle dei giorni 1 e 2 novembre per la nostra comunità. Domenica 1 novembre dopo la celebrazione dedicata a Tutti i Santi nella Chiesa Madre, è seguito un corteo di fedeli, alla presenza del parroco e delle autorità civili e militari. Il corteo accompagnato dalla musica della banda scillese, ha raggiunto piazza San Giuseppe, luogo in cui si erge un monumento dedicato ai nostri caduti in guerra. E' stata infatti anticipata di qualche giorno la cerimonia dedicata ai caduti, celebrata generalmente il 4 novembre. Nella piazzetta gremita di persone che ormai ogni hanno si riuniscono davanti al monumento in religioso silenzio per ricordare le gesta di questi eroi, il sindaco Gaetano Ciccone ha voluto sottolineare con parole forti e incisive l'importanza di questa ricorrenza, facendo un excursus della storia dell'Italia. Il sindaco mette in luce il sacrificio di queste persone che sono morte per difendere un concetto di patria che oggi viene minacciato da ideologie assurde. Volge lo sguardo anche ai rapporti con gli immigrati, i quali non devono rappresentare una presenza insidiosa ma bensì una ricchezza per il nostro Paese.

Il concetto di accoglienza viene ripreso da don Francesco che ricalca l'importanza di infondere valori di uguaglianza e fratellanza ai nostri giovani, attraverso attività e percorsi formativi che lasciano spazio al confronto e ad un dialogo aperto. E' questo l'impegno che don Francesco vuole portare avanti in parrocchia coinvolgendo un sempre più gran numero di giovani. La cerimonia si conclude con la benedizione del parrocco e l'inno di Mameli eseguito dal complesso bandistico. Un momento di commemorazione viene vissuto anche a Favazzina nella piazza delle Rimembranze.

Il 2 novembre, come ogni anno è stata celebrata la messa in suffragio dei defunti al Cimitero di Scilla. Ricorrenza molto sentita da parte della comunità scillese che già dalle prime ore del mattino affolla il cimitero per le visite alle tombe dei propri cari e per la messa, vissuta con attenta partecipazione e  commozione nel ricordare le persone che non ci sono più. Ma la grandezza di questa ricorrenza sta nel conforto che ci dà la consapevolezza che la morte non rappresenta la fine ma il raggiungimento di una dimensione di grazia più grande. Ed è per questo che, come sottolinea don Francesco, dobbiamo pensare ai nostri defunti con animo sereno e con gioia. Si concludono così queste due giornate di memoria e di fermento cristiano.

 

Vittoria Nuri

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 02 Novembre 2009 21:21 )