La Vocazione dei Missionari dell’Unità era iniziata nel giorno del Sacro Cuore di Gesù ed ora si avvaleva della protezione del Cuore Immacolato di Maria, e non poteva essere altrimenti visto che la nostra Vocazione era il servire: l’Unità di tutti i Cuori degli Uomini nel Cuore di Dio!

Un evento affascinante per la storia della nostra Vocazione è la prima giornata di ritiro della Comunità di “Rete di Luce”, svolta presso la Cappellina del Monastero di Monza, con l’indimenticabile insegnamento che fece Suor Gloria sulla “Centralità dell’Eucaristia e di Maria per Rete di Luce”.L’opera di Mauro è stata preziosa; crebbe la Comunità di Trieste, che nell’ottobre ’98 fece la Consacrazione nella Verità (adesione completa alla Volontà di Dio per servire l’Unità) e diventò “Rete di Luce” nel dicembre dello stesso anno. Mauro, nel gennaio del ’99, divenne a tutti gli effetti Missionario itinerante a tempo pieno, percorrendo l’Italia e portando la Missionarietà dell’Unità sino agli estremi confini della Penisola.Come una persona cieca potesse viaggiare col suo cane guida, Zorba, con borse, valigie, computer portatile, stampante e fax in giro per la Penisola, diviene il simbolo stesso della Missionarietà di “Rete di Luce”.Questa Vocazione, da sempre, ha espresso la capacità di Dio di prendere ciò che è impossibile, debole, disprezzato, per farlo divenire veicolo della Sua Potenza. In Mauro questo era evidente; egli, infatti, riusciva a trasmettere questa forza dello Spirito in atto divenendo, da infermo della luce, portatore della Luce di Dio. Il lavoro missionario di Mauro ha avuto risultati sorprendenti: ci vorrebbero libri per raccontare tutte le situazioni e le modalità con cui il Signore lo ha guidato. Dalla sua azione sono così nate le Reti di Scilla e Bagnara, in Calabria, che nell’ottobre ’99 fecero la Consacrazione nella Verità e, negli ultimi giorni dell’anno, la Fondazione. Per queste due Reti va fatta una menzione particolare, perché sono state le prime a nascere come realtà Parrocchiali, con l’interessamento di Don Mimmo di Scilla, al quale va tutto il nostro ringraziamento per la sensibilità dimostrata nei nostri confronti. Rete di luce a Scilla nascere dall'incontro della sofferenza in ospedale. Si inizia a pregare ai piedi del letto di Maria Rosa e della nonna di Maria S.   Mauro ci propone (inizialmente eravamo in 4) se volevamo vivere un momento di preghiera settimanale, guidati da don Mimmo .La proposta ci affascinava perchè avvertivamo che stava iniziando una nuova avventura . Il cuore ardeva di un colore che non poteva rimanere imprigionato , ma essere donato. Di li a poco iniziano incontri settimanali di “Cenacolo” (cammino di discernimento) presso la chiesa di S.Giovanni e momenti di adorazione settimanali, Missioni familiari pressa la famiglia di Mimma Pirrotta, Pasqualino e casa mia (Francesco Cimarosa e Pina Vita). Grazie agli insegnamenti di don Mimmo e di Mauro arrivammo al momento decisivo del discernimento e della scelta: Accogliere la chiamata di Dio ad essere strumenti nelle sue mani ,per divenire portatori della sua Unità fino agli estremi confini della sofferenza, essere disposti a servire il suo dolore nel dolore di ogni uomo amando comunque dovunque e chiunque.Ognuna  Rete è autonoma ed esperimenta di continuo la capacità che l’Amore di Dio ha di unire i cuori. È d’altra parte è certo che siamo e saremo avversati in ogni modo da colui che è divisore da sempre, ma la memoria di ciò che Dio ha compiuto ci dice e ci dirà sempre che, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, l’Unione dei cuori è possibile, perché Dio, per Misericordia, può donarla a tutti noi.
Quante cose si potrebbero aggiungere a quanto descritto in questa breve storia della Comunità, tutte meritevoli di menzione, ma nel concludere vorrei sottolineare due aspetti della Vocazione che il Signore ci ha posto nel Cuore.
La prima è il coinvolgimento che questa Vocazione produce nella nostra vita, nel nostro quotidiano. Non è solo un modo per vivere, in pienezza, il rapporto con Dio nella Chiesa, ma è la linfa stessa che sorregge il nostro essere Uomini e Donne. Questa Vocazione non ci ha “Separati dal Mondo”, ma ci ha resi “Responsabili nei confronti del mondo”, anzi, ci ha indicato che il mondo deve essere amato e governato da coloro che sono amati da Dio, e che la Vita ci è stata data per essere usata in favore di tutti.La Coppia umana e la Famiglia in particolare, devono assumersi la responsabilità di condurre la Storia, smettendo di delegare ad altri quello che Essi, in prima persona, debbono compiere. L’Unità che Dio ha impresso nel nostro cuore, quindi, si è trasformata in impulso irrefrenabile a costruire “La Città di Dio” a partire dalla nostra casa, trasformandola, da semplice luogo di vita a due con l’aggiunta dei figli, in una “Casa della Luce”, centro di irradiamento dell’Amore di cui Dio, per primo, ci ha fatto dono. La nostra, la mia Casa può e deve diventare “Luogo di Preghiera”, “Luogo di condivisione dell’Uguaglianza di tutti gli uomini” ed “Impresa al servizio del bene di tutti”.Il secondo aspetto, in realtà, è un riconoscimento del ruolo che Madre Maddalena dell’Incarnazione ha avuto nella vita del nostro fondatore (Michele), nella vita di Suor Gloria, in quanto Adoratrice, e nella vita di tutta la Comunità.Noi questa sua Spiritualità l’abbiamo recepita, il termine è il più appropriato, adorando l’Eucaristia . Solo in un secondo tempo ci siamo resi conto che quello che avevamo nel cuore era esattamente il pensiero che la Madre aveva sempre avuto per i Laici Adoratori che lei sognava e per cui ha dato l’esistenza.Noi, con tanta umiltà, vogliamo cogliere e raccogliere questa sua Volontà per costruire, secondo quello che il Signore ci concederà, quella Società che lei desiderava: Uomini e Donne capaci di adorare, di amare e di servire Dio nel ricreare la Terra ad immagine e somiglianza dell’Amore che Gesù Eucaristico ci dona da sempre.

All'interno del cammino di Rete di luce sono nate le vocazioni di Marina e Teodora.

Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Ottobre 2010 11:24 )