Si era già scritto, in merito al progetto di recupero per la Chiesa di San Giovanni, della Convenzione da sottoscrivere, con il Dipartimento Patrimonio Architettonico e Urbanistico (P.A.U.) dell’Università agli Studi Mediterranea di R.C.

Attraverso questa Convenzione l’Università si impegnava ad assistere, in maniera del tutto gratuita, nel progetto di recupero della Chiesa di S.Giovanni, la nostra Parrocchia,  ed accompagnarla nell’opera di ricostruzione ma anche e soprattutto, nell’individuazione di tutte quelle attività progettuali possibili per la manutenzione e recupero delle Chiese di Scilla e di accompagnamento formativo per la loro valorizzazione.
Dietro tutto questo c’éra lui: il Prof. Edoardo Mollica, sconosciuto ai più, mio amico sin dagli anni della mia adesione al Partito Socialista che risale al 1974.  Edoardo, poi, volle diventare scillese a tutti gli effetti comprando, per mio tramite, una casa a Chianalea nel 1984 e dopo pochi anni lì si trasferì .
Il suo aiuto è stato prezioso nel mio impegno amministrativo iniziato nel giugno 1979 e determinante per  la ricostruzione del molo foraneo e chiudere subito quella falla nel Porto aperta dalla mareggiata del 31dic. di quell’anno.
Ancora piu’ prezioso il suo apporto, a proposito della difesa di Chianalea, per sconfiggere i propugnatori delle scogliere e fare finanziare con il suo, quindi nostro amico Ing. Mario Petriccione, allora capo del Genio Civile per le Opere Marittime di RC, nel 1987, il progetto  definitivo di ricostruzione del Porto di Scilla realizzato, poi, per come oggi lo vediamo con il rivestimento in pietra naturale incluso.
Intrecciava la sua attività politica con quella di studioso per poi dedicarsi completamente all’attività accademica.  Era questa il suo alveo  naturale ove trasferì tutte intere, senza mai smarrirsi, le sue enormi sensibilità sociali coniugandole con quel rigore di “intellettuale organico” di gramsciana memoria che trovava in lui una sintesi “alta”da tutti riconosciuta.

Il Prof. crebbe sempre piu’accompagnando la crescita stessa dell’ Università, creando, unitamente ad altri colleghi (Bentivoglio e Gualtieri) che vollero anch’essi trovare casa a Scilla, il Dipartimento PAU.
Innumerevoli le sue pubblicazioni così come i suoi interventi a convegni e seminari e tutte pervase dal suo chiodo fisso: lo sviluppo delle aree interne della Calabria e della Provincia reggina ed in particolare dell’area grecanica così ricca di valori e tensioni che lui voleva rappresentare in positivo.
Coniugava il verbo “recuperare” in tutte le varie forme: suo il sogno incompiuto del Centro di Recupero per i Centri Storici Calabresi (CE.RE.RE) con i vari laboratori da dislocare sul territorio regionale e le innumerevoli attività seminariali e convegnistiche  portate avanti in tutta la Calabria; sua l’iniziativa del recupero della Chiesa-baracca della frazione di Santa Georgia di Scido con il programma europeo LEADER II attraverso il GAL Vate con sede a Palmi.

Ecco perché ci siamo rivolti a lui e le nostre storie si intrecciavano ancora con le comuni sensibilità.
Adesso non c’è più. E’ morto a Polsi, alcuni giorni fa, nel corso di una delle sue innumerevoli attività di divulgazione delle tecniche e del valore aggiunto rappresentato dallo sviluppo locale che vedeva in lui il massimo riconosciuto interprete nel mondo accademico.

Il mondo universitario ha perso la sua punta avanzata sulle strade difficili dello sviluppo e noi di Scilla, un concittadino illustre, anche se adottivo,  un alleato sempre pronto, quando interpellato, a dare il suo aiuto.
Ti ricordiamo Edoardo con affetto perché volevi bene agli amici e ancor di più perché amavi Scilla.

Pietro Bova

 

Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 11 Maggio 2011 06:24 )