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Eccellenza Rev.ma,

siamo qui in pellegrinaggio le parrocchie delle zone pastorali di Melito Porto Salvo e di Bagnara-Scilla.

Con grande gioia anche quest’anno abbiamo accettato l’invito evangelico dello Sposo divino e ci siamo radunati per celebrare assieme il banchetto nuziale. Ci ritroviamo qui dunque, ai piedi della Madre della Consolazione, sollecitati come i servi di Cana a fare quanto il Divin Figlio ci dirà per mezzo del suo ministero episcopale, caro padre Giuseppe, nostro amato pastore e guida.

Veniamo a Maria consapevoli del tempo che stiamo vivendo. Un tempo carico di promessa ma anche di tensioni e di smarrimento. Veniamo con le nostre ricchezze, quelle che caratterizzano i nostri territori benedetti e le nostre incommensurabili fatiche pastorali, e con le nostre povertà, quelle che ci colgono prigionieri di risultati o affannati a rincorrere un mondo fuggitivo che spesso ci inquieta.

Veniamo a ricevere dalla Vergine Maria la sua Consolazione e ad affidargli le nostre comunità: le famiglie, gli anziani, i bambini, i giovani. Soprattutto vogliamo affidarle i tanti sfiduciati a causa di un futuro che appare sempre più incerto in un presente segnato troppo spesso da facili promesse e traguardi illusori. Il vuoto di senso e le continue delusioni a volte attanagliano purtroppo anche i più saldi nella fede, spingendo a pensare che il male possa vincere sul bene o soffocare la speranza. Oggi vogliamo gridare assieme la nostra speranza! E quanto è prezioso restare uniti! Quanta forza può instillare nel cuore dei pellegrini il comune cammino verso il monte dove – come dice il profeta Isaia - “la mano del Signore si è posata”!

L’attuale cammino ecclesiale ci indica con forza che occorre ripartire dal Vangelo per consolidare le tante colture verdeggianti ma soprattutto per tagliare i rami secchi, sradicare i rovi e seminare nuove piantagioni. Siamo disposti ad intraprendere con decisione questa strada? Papa Francesco recentemente ha spiegato che “La fede è un dono di Dio, ma è importante che noi cristiani mostriamo di vivere in modo concreto la fede, attraverso l’amore, la concordia, la gioia, la sofferenza, perché questo suscita delle domande, come all’inizio del cammino della Chiesa: perché vivono così? Che cosa li spinge? Sono interrogativi che portano al cuore dell’evangelizzazione che è la testimonianza della fede e della carità”.

Grazie Eccellenza,

per questa opportunità che ci offre e per le sue continue sollecitazioni a diventare testimoni credibili che, con la vita e anche con la parola, rendono visibile il Vangelo e la bellezza di Dio.