"Ciò che lascia un'impronta nella vita delle persone è il clima in cui sono cresciute; i valori che hanno respirato; le esperienze in cui sono state coinvolte.
C'è, accanto ad un'azione formativa intenzionale e strutturata, un'incisiva azione formativa che passa attraverso la vita, le sue relazioni, le sue priorità, le sue provocazioni.
La vita associativa ha a disposizione importanti risorse formative: oltre l'ideale cui si ispira, la tradizione in cui si inserisce, la storia di cui fa partecipi, essa forma attraverso le relazioni tra le persone e il loro stile; il dialogo tra le generazioni e l'apporto specifico che ciascuna di esse reca al cammino comune.
L'impostazione democratica dell'associazione contribuisce a far sperimentare il valore della corresponsabilità e a educare al senso delle regole, mentre i dialoghi informali e quello educativo coinvolgono in un clima in cui sperimentare la cultura dell'associazione.
La vita associativa permette un dialogo con la comunità ecclesiale e civile non a partire dai singoli punti di vista, ma dalla convergenza conquistata nel confronto, nella preghiera e nella disciplina democratica.
La vita associativa è luogo di comunione, in cui da credenti, si sperimenta la dimensione fraterna della vita cristiana e la sua esigenza di prossimità e di condivisione. La tensione tra omogeneità e differenza trova la possibilità di mostrare la sua fecondità nel ricorso alla struttura e alla dinamica cristiana: in una associazione di credenti non ci si sceglie, ma ci si accoglie; ci si abitua a considerare l'altro come un dono nella sua originalità - di temperamento, di sensibilità, di stile di vita, di capacità di dedizione - ad accogliersi, gareggiando nello stimarsi a vicenda; a perdonarsi.
L'associazione è così un'importante scuola di fraternità e un esercizio concreto di vita ecclesiale."
(dal Progetto Formativo dell'ACI - "Perchè sia formato Cristo in voi", pag.20)